Un giorno due mercanti di olio se ne stavano andando per una via di campagna ad un paese vicino, dove tenevano da accattare l’olio. Lungo il cammino, giusto per far passare il tempo, i due si misero a parlare dei fatti che gli erano capitati e delle cose che avevano capito della vita. Uno diceva: – Secondo me, chi fa bene riceve male e chi fa male riceve bene. L’altro invece la pensava in un’altra maniera: – Secondo me, non è come dici tu, perché è sempre successo che chi fa bene riceve bene, mentre chi fa male riceve male. Tra i due si appicciò una forte discussione, tanto che, appena trovarono davanti uno, che poi era il diavolo in persona, gli domandarono a quello chi dei due aveva ragione. Il diavolo, proprio perché era diavolo, manco a farlo apposta disse che chi fa bene riceve male e chi fa male riceve bene. Dopo essersi scocchiati, quello che aveva avuto torto dal demonio si fermò la notte in un bosco dove, per riposare, inchianò sopra un albero di corne. Dopo un poco di tempo, arrivò una morra di diavoli, che si riunivano sera sera proprio in quel tale punto per raccontarsi le diavolerie e i pistrigliamenti che avevano combinato in quella giornata. Se ne venivano allegri allegri e cantando cantando: Andiamo andiamo andiamo Al tronco ci rechiamo Bravure raccontiamo E sopra ci ridiamo Papparà papparù PapparàPapparà ……………………… Il fuoco dentro abbiamo E fuoco fuor mettiamo Arrivati al tronco, un diavolo zoppo attaccò a dire che era stato pregato di far guarire la regina malata, ma lui non ne aveva voluto sapere di fare quest’opera di bene, quando invece, per guarirla, poteva bastare la radice di una pianta speciale che lui conosceva benissimo e che cresceva proprio nel giardino del re; una pianta speciale di cui disse pure il nome, ma mo’ non me lo ricordo. Il mercante aprì bene le orecchie e sentì tutto il fatto. La mattina dopo, quando i diavoli se la squagliarono davanti alla luce, l’uomo scese dall’albero, andò al palazzo del re e disse di dare alla regina malata il cotto della radice della pianta nominata dal diavolo zoppo, per farla guarire. A bere quel cotto, la regina all’istante si sanò. Subito il Re gli dette una bella borsa di monete d’oro e l’uomo, tutto contento, se ne tornò al paese suo, dove andò a dire il fatto al suo compagno, anche per spiegargli che aveva ragione a dire che chi fa il bene riceve il bene. Il compagno allora, cecato dall’invidia, volle pure lui fare la prova e tentare la fortuna. Trovato il posto dei diavoli, inchianò sullo stesso albero dove si era messo a riposare il compagno e, quando la notte i diavoli si accocchiarono, lo stesso diavolo zoppo della notte prima disse agli altri: – Uè, qua dobbiamo aprire gli occhi e vedere se qualcheduno ci spia, perché siamo stati traditi da qualche cornuto che ha fatto guarire la regina con la stessa pianta che io non ho voluto usare… Allora si cominciarono a guardare attorno, finché videro il mercante sopra l’albero, lo presero e gli fecero un solenne lisciebbusso che lo fece tornare al paese carico di meraviglia e scarico dei tornesi che teneva con lui. E stava ancora carico di meraviglia quando trovò il compagno davanti e gli volle contare tutto il fatto che gli era capitato, per concludere con queste parole : – Sine compa’, avevi ragione tu a dire che chi fa bene riceve bene e chi fa male riceve male! |